Eppure mi hai cambiato la vita

Il mio lavoro è fatto così.
Non c’è ne sabato ne domenica perché c’è sempre da pensare, c’è da programmare e da preparare; c’è da studiare tutti i giorni, analizzare video, osservare atlete, aggiornarsi per rimanere sempre sul pezzo.

Non c’è nessun Agosto perché ci sono gli aggiornamenti e una stagione da preparare. Tra l’altro a luglio ed agosto non c’è neanche lo stipendio perché ufficialmente la stagione è in sosta… ufficialmente … (opportunisticamente dico io). Che sia solo un dettaglio che hai da fare soltanto la cosa più importate? Quella che definirà se la stagione sarà un fallimento o un successo.
Che sia opportunisticamente solo un piccolo e insignificante dettaglio…

Non c’è dicembre tra pizzate e tornei; se sei bravo riesci giusto a stare a casa i tre giorni natalizi, nei quali neanche a dirlo ci pensa la testa a tornare sempre li.

Pasqua? neanche a parlarne si prepara il finale di stagione, si avvicinano i giorni del giudizio, magari qualcuno di noi neanche ci è arrivato a scartare l’uovo.

Il mio lavoro è fatto cosi… La scorsa stagione tra club e campus estivi ho allenato una cosa come 180 atlete dai 5 ai 38 anni, per circa 1400 ore. Ho giocato circa 160 partite, per la maggior parte (grazie a dio) vinte.

Perdo il senso tutto questo solo davanti a poche cose, che purtroppo pesano come macigni. Ci sono due aspetti di questo mestiere che mi fanno perdere la brocca: la prima è l’ingratitudine che mi ferisce profondamente; la seconda è la spocchia che avvolge come un guanto il mio universo lavorativo; caratteristiche che nel tempo ho ritrovato a tutti i livelli di partecipazione dall’atleta allo spettatore.

Eppure questa vita di grande sacrificio mi regala emozioni incredibili; da senso ad ogni istante, ad ogni notte passata davanti al video, ad ogni incomprensione, ad ogni lacrima dopo una sconfitta; e ad ogni lacrima dopo la vittoria.

Eppure sono sempre qui, colmo di domande ma con la grinta e la voglia di riprendere a macinare ore e ore di palestra e problematiche da risolvere.

Eppure le poche cose belle di questo mestiere: senza giorno e senza orario, ti cambiano la vita per sempre. Senza la palla tricolore oggi sarei sicuramente una persona diversa! Migliore … peggiore … non lo saprò mai. Sicuramente diversa.

Eppure… mi hai cambiato la vita.

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